03/03/15

Le balle di Massarini e Co. sulle stelle del rock.

Mi è capitato di vedere Ghiaccio bollente, credo, una rubrica su Rai5, dove si aggira e opera il
circolo, club, banda, ormai ben nota a quelli come me, che di lune ne hanno viste passare molte, di quelli di Per voi giovani, il programma degli anni settanta, sulla radio di stato.
Non dico che Massarini e la banda di Per voi giovani Paolo Giaccio in testa), non capiscano nulla di pop music, ma posso dirvi, amici e amiche, che quella gente vi racconta un sacco di balle.
Balle a volontà, si, come nella puntata dedicata a Lou Reed, probabilmente una delle cento repliche di cui è infarcito il palinsesto di Rai5.
Si presenta Reed come un eroe, un mito la cui parabola si conclude con alti e bassi, in una vita normale, di un perfetto uomo che vive un amore etero di coppia e per giunta con una artista multimediale di un qualche rilievo. Si termina leggendo il comunicato che la Anderson ha lasciato al suo popolo, quello dei seguaci di Reed, definendolo un maestro di vita, un uomo semplice e sereno e altre panzane del genere.
Reed non l'ho mai conosciuto perché non mi è interessato conoscerlo, non mi piaceva la sua musica, non mi piaceva il suo entourage, non mi piacevano i suoi testi e insomma, proprio non avevo alcuno stimolo a conoscerlo. Però ho conosciuto altra gente che lo ha conosciuto e bene, o almeno credo assai da vicino e per lungo tempo. 
Inutile dire che Massarini con la sua soave leggerezza (la leggerezza incredibile dell'essere di Massarini), con quel sorrisetto sul volto, tipico dei presentatori da televisione, riesce a non parlare di eroina, di speed ball, di brown, ecstasy (roba già presente a metà degli anni ottanta in america almeno), di litri di alcol bevuti dalla mattina alla notte e dalla notte alla mattina, né si dice nulla del trapianto di fegato ricevuto con successo anni prima (come tanti altri, vedi recentemente scomparso Jack Bruce), e molte altre storie che a raccontarle finirei per annoiarmi e annoiare chi legge. 
In fondo, non si tratta di smitizzare i miti, ma solo di non raccontare balle clamorose sulla vita personale e artistica di chi si parla e descrive. Deponiamo un velo pietoso su Presley, la cui vita è stata una roba fasulla e paranoide dall'inizio del suo successo, finito completamente succube di proocuratori, guardie del corpo, consiglieri, servitori, puttanelle da quattro soldi, attricette da una botta e via, e tanti, tanti soldi, montagne di soldi. Pensate che un giorno, al concessionario di auto, ha ordinato credo sette Cadillac, tutte da dare in regalo al suo circolo di controllori e schiavetti. Per non parlare di ogni tipo di droghe, usate in abbondanza, da quelle su prescrizione (farmaci di ogni genere e tipo) a quelle di abuso e illegali, alcol, a fiumi, come sempre e via discorrendo.
Con le parole di McCartney: Where is Elvis?

Più che Ghiaccio Bollente la rubrica dovrebbe chiamarsi Balle Bollenti. Questa gente continua da 40 anni a parlare di fenomeni giovanili, di rock e pop, prevalentemente, e sempre sulle reti pubbliche, con stipendi ben pagati dai fessi, propinando una mitologia del tutto fuorviante e della cui responsabilità, prima o poi, spero siano chiamati a rendere il conto, passando realmente per quello che sono: dei creatori di miti e falsi miti, a prescindere dal valore di un artista.