04/08/10

Pamela Des Barres, nessuno lo faceva meglio.

I'm With The Band, era uscito nel 1984, ma è stato recentemente rieditato da una
 piccola casa editrice, perché come ben sapete, gli idoli sono solo temporanei, e se durano negli anni, come gli U2, è perché diventano un carrozzone macchina fabbrica soldi, dove si imbarcano centinaia di persone, che partecipano all'impresa (vedi Madonna, e il suo nuovo contratto da centinaia di milioni di dollari, per continuare fino a 60 anni, a portare in giro lo squallore più totale, sia musicale che rappresentativo, anche se lei è brava come ballerina e come forza di volontà, ma niente di più di tante altre, con una voce da cagare e una  musica che è anche qualcosa di peggio, se possibile). Free Image Hosting at www.ImageShack.us
Leggetevi il libricino di Pamela De Barres, nome da sposata, da nubile Miller, il
 cui titolo del libro, si riferisce alla canzone composta da Carol King, e che accennava al fatto che la Pam Miller era nota nell'ambiente delle rockstar come la più brava fellatrice del giro: nessuno lo faceva meglio (il blowj..).
Neanche a dirlo, Pam era parte delle the GTOs (Girls Together Outrageously), le groupies di supporto di Zappa e le Mothers al Whisky a go go, che produsse il loro unico album Permanent Damage, un must di ogni collezionista.
In fondo, gli anni '60 si sono rivelati per quello che erano anche tramite i racconti delle groupies, che da ultimo sono stati pubblicati: erano anni di disimpegno,
 pieni di droghe, sesso e soprattutto un grande fervore musicale, che poi non si è mai più riprodotto. Per contro, c'era anche una deriva di artisti che avevano a cuore gli aspetti reali della vita di ogni giorno, ne parleremo.Free Image Hosting at www.ImageShack.us
Per quelli come noi, che con disincanto guardano a quegli anni '60, sapendo che se per alcuni aspetti ci sono state ottime iniziative, ma anche una serie di semplicismi, gnet, ingenue speranze, e droga e tanto sesso, che probabilmente erano più nelle intenzioni di tanta gente, ma realizzate in realtà da pochi, e spesso abbiamo visto in quali circostanze e da chi (penso ad esempio al business dei Festival Rock, con quei furboni di organizzatori, che fiutando l'affare, si sono buttati prima in Florida (c'era anche Jimi Hendrix, nel '68, per poi fare sul serio con Woodstock e tutto il resto). Di questa visione, molta gente che era sulla scena a quel tempo, la pensa esattamente come noi: penso ai componenti dei Love, che rifiutarono l'invito a Monterey, penso Country Joe McDonald, e a tanti altri, che di quegli anni, e di quei grandi eventi, cui pure hanno preso parte, hanno poi finito rapidamente per pensare che si trattava di un'altra colossale bufala, in mano a gente pronta a tutto per spillare soldi. John Mc Donald l'avevo incontrato a Milano, pensate un poco, e subito ci siamo scambiati occhiate e frasi che ci hanno fatto capire che eravamo sulla stessa lunghezza d'onda. Così, l'anno dopo, sono capitato in quel di Los Angeles, dove ci siamo incontrati in un Caffee shop assai scalcinato, a parlare degli eventi del mondo, di questa merda che chiamano globalizzazione e a come la musica per ragazzetti è usata per fini quali l'uniformazione degli stili di vita e il raggiungimento del successo a scapito di altri valori e motivazioni, per non parlare di impegno. Lui è sempre lo stesso, lavora in appoggio alle minoranze, ai poveri, presenti a flotte nei quartieri desolati di Los Angeles, quelli che nessuno vi farà mai vedere. Anche Barry Melton, suo partner nei Fish, fa l'avvocato a NY, ma sempre lavorando per i diritti delle minoranze, dei diseredati, della gente che si trova in mezzo alla strada. Che bello invece uno come Phil Collins, che  pur dotato di un talento incredibile, l'ha speso a fare canzoncine di successo, partecipazioni in filmetti di serie B e esibizioni mangiasoldi. E pensare che quando lo intervistai nel 1971, quando ancora era nei Genesis e riscuoteva un grande successo solo in Italia, era un personaggio del tutto genuino, di poche parole ma sincere. Peter Hammill invece, da quel 1971 ad oggi, è rimasto quel personaggio genuino, schivo, riservato che avevo conosciuto, grande amico di Peter Gabriel, spesso è qui in Toscana, con Sting (chi l'avrebbe mai detto che dopo poco, avrebbe concepito un lavoro come Nadir's Big Chance, anticipatore di certi ritmi del Punk, proveniendo da lavori introspettivi e poetici, al punto che Rotten lo citava tra i suoi ispiratori).
Recentemente l'ho rivisto e ascoltato con solo piano acustico, in un piccolo paesino qui in Toscana, poca gente ma buonissima. Del resto, Hammill, Fripp e altri gruppi mitici, sono sempre stati avulsi dai grandi raduni, kermesse musicali con decine di migliaia di persone, per non parlare dei Woodstock e compagnia.Free Image Hosting at www.ImageShack.us

Ma vi anticipo che con molte eccezioni (Hendrix, Dylan fino al 1966 e altra gente, la psichedelia, il revival folk, e tutta quella roba, per dirla con Zappa e John Lennon erano solo cazzate, belletto e droga per frocetti della classe medio-alta borghese e per wasp ebrei protestanti, per usare le parole di Lennon.
Ma anche roba per furbetti, a cominciare dai Jefferson Airplane, che con una particolare elettrificazione di canzoni di pochi anni prima, hanno fatto la storia di parte della psichedelia commerciale. A riprova, Martin Balint era già un cantantucolo di successo, nel mainstream del 1962, vedi sotto.