15/09/10

Michael Jackson, un disco consumato.

Michael Jackson, un disco consumato.
a. di carlo  NY
Parlo tramite il telefono del mio minuscolo PC portatile (con buona pace per la compagnia telefonica) con una persona dell’ambiente musicale che conosce bene l’entourage della famiglia Jackson e che mi fa giurare di non fare mai il suo nome. Tra parentesi ho inserito le mie note.

-Senti, dimmi che si diceva di lui in questi ultimi mesi, che roba assumeva e come stava.
-Da fare schifo! Faceva pena, aveva dolori da per tutto, a volte si faceva portare in carrozzina anche solo per salire sull’auto in sosta sul vialetto davanti al box, aveva reazioni dermatose sul viso e probabilmente anche in altre parti del corpo, segno di un sistema immunitario indebolito e sofferente. Non fumava ne beveva ma non conduceva una vita sana né attività sportive: non so proprio cosa facesse col suo coreografo che veniva a casa sempre più spesso per preparare i passi e i movimenti in vista del nuovo tour ormai imminente.
- Quanto tempo era che non ne faceva?
- Oh, una vita! Praticamente da metà degli anni ’90, dodici anni, un' enormità. Paradossalmente avrebbe potuto rimettersi in forma, sottrarsi allo stress, invece vivere fuori dai riflettori non gli ha portato bene. Non faceva uso di droghe ma assumeva farmaci di ogni tipo in dosi da elefante, lo sanno tutti nell’ambiente: oppiacei in combinazione con antiinfiammatori, antidepressivi e ansiolitici per gli effetti contro il dolore fisico e per combattere le sue fobie e ossessioni continue e ricorrenti (recentemente in Inghilterra e in Francia si sono rilevate centinaia di morti per suicidio o decessi occasionali e improvvisi in soggetti che assumevano simil-oppiacei in associazione con paracetamolo, che da noi sono stati da tempo ritirati, in particolari i codeino derivati).
- Perché la decisione di intraprendere questo tour di 50 concerti, che sembrava del tutto improbabile?
- Amico mio, ci sono spese e debiti continui sulle spalle di una macchina macina soldi e non sempre le cose vanno come sembra; le finanze di Michael non andavano bene, a parte le spese per avvocati e transazioni varie per evitare guai peggiori per le vecchie storie giudiziarie del ’93 e quelle che hanno avuto termine un anno fa (per la cronaca solo la prima transazione fu liquidata con 20 milioni di euro), ci sono stati altri episodi appartenenti alla sfera professionale, quali la causa di plagio per un brano, Soul Makossa che è costata l’ira di Dio e la recente inadempienza con lo sceicco del Bahrein, dove è stato ospite fino a due anni fa, ancora da conteggiare (lo sceicco, ricchissimo, si offrì di pagare gli avvocati di Jackson durante l’ultima causa penale per pedofilia, risoltasi in suo favore e lo ospitò nel suo piccolo ma sontuoso regno, dove in base agli accordi avrebbe avuto diritti su un documentario sulla vita del cantante e su altre iniziative mai rispettate da jackson e dai suoi legali). Insomma il tour sarebbe servito a rimpellicciare a breve il conto corrente di Michael, ormai sprofondato da anni ma tutti noi eravamo convinti che sarebbe stata un’impresa fantascientifica, anche per il calo della voce.
- Senti puoi dirmi di più, si parla di milioni di dollari di debiti, come è stato possibile?
- Beh, già la Fox aveva dato la notizia quattro anni fa che era vicino alla rovina, aveva debiti per 400 milioni di dollari, in barba agli enormi guadagni derivanti dalla vendita di 750 milioni di dischi (come riporta il Guinness World Records). Come ha fatto mi chiedi ? Spese folli e bizzarre, senza senso, senza costrutto o utile futuro ma solo per seguire ogni sua idea, compresi regali faraonici agli amici, spese per i figli, i fratelli e sorelle, tutta la gente del suo entourage, medici, chirurghi, avvocati e consulenti legali, non ultimo il dissanguamento per le due ex mogli, il Neverland Ranch e inadempienze varie, poi le speculazioni e il gambling a Las vegas. Questo stile di vita era sostenibile fino al 1995 ma con il calo delle vendite e dopo gli strascichi giudiziari le sue entrate si sono drasticamente ridotte mentre le spese folli sono addirittura aumentate, fino a raggiungere un deficit annuo di circa 30 milioni di dollari. Per questo aveva dovuto vendere il suo oggetto più prezioso, il catalogo Atv Music acquistato nel 1985, comprendente i diritti di molte canzoni dei Beatles, catalogo che fino a quel momento si era rivelato un pozzo di San Patrizio, per ottenere un prestito da 200 milioni di dollari dalla Bank of America nel 2001. Era riuscito anche ad ipotecare il famigerato Neverland, il ranch di Peter Pan, dove si era rifugiato durante il processo per l’accusa di pedofilia del 2005, oggi completamente abbandonato pur rilevato nel 2008 per 35 milioni di dollari da una società.
- Per fare due conti, è morto lasciandosi dietro una montagna di debiti !
- Si, si, e c'era una quantità di gente che doveva riscuotere soldi e altri che lo odiavano ma ora che non potrà più fare spese pazze ci saranno solo entrate derivanti dai diritti di tutto quello che verrà messo sul mercato, vecchie e nuove riedizioni di suoi dischi, documentari, libri, filmati inediti e chissà cosa inventeranno, ti ho detto che era una fabbrica di soldi e quindi è probabile che nel giro di qualche anno i debiti saranno ripianati e gli eredi cominceranno a dividersi i primi utili, tranne il padre che come sai è stato escluso dal testamento.
- Con i colleghi, con quelli di colore come lui, come andava?
- Guarda, con quelli andava generalmente bene o almeno meglio di quanto uno si aspetterebbe. Sai che aveva partecipato a una conferenza tenuta da molti musicisti di colore riuniti nella National Action, dove aveva preso la parola per dare del razzista all' italo-americano Jimy Mottola, il manager della Sony la multinazionale con cui lui stesso è contrattualmente legato, che poi è stato defenestrato da lì a pochi mesi. E' stata una partecipazione applaudita da tutti i musicisti e dalla gente di colore vicina alle posizioni della NANH e non solo.
- Della sua situazione sentimentale e affettiva in genere, che mi dici ?
- Quello che si sa: tre figli che vivevano con lui, accuditi da una tata (peraltro uno avuto da una donna con l’affitto dell’utero), due matrimoni alle spalle (che hanno pesato assai sulle finanze), con lui che comunicava praticamente solo con gli animali, cani e cavalli con cui giocava con il volto coperto da una mascherina per paura di contrarre infezioni e reazioni allergiche. Viveva in un totale isolamento almeno da quindici anni, anche se aveva delle buone amicizie, da “mammina” Diana Ross a Elizabeth Tylor, da tempo malata, a grandma Tina Turner.
- Insomma mi stai descrivendo un relitto vivente, a dispetto della sua immagine di idolo planetario.
- Guarda, è duro ma devo dirti che è proprio così; almeno fisicamente Michael era una suola consumata e non so quanto abbiano contribuito i continui interventi chirurgici, le reazioni immunitarie e quanto i cocktail a base di antidepressivi, antidolorifici e derivati della codeina a ridurlo in qello stato in cui si mostrava negli ultimi mesi. C’è da dire che anche come vendite, almeno da dieci anni non hanno nemmeno avvicinato quelle del passato, la sua immagine di hit maker era di gran lunga appannata almeno qui, meno in Giappone e forse anche in Europa, dove le vendite sono state superiori a quelle del mercato americano. Poi tieni presente che per i lanci commerciali dei nuovi dischi si spendevano cifre sempre più elevate, fino a 30 milioni di dollari: nell'ambiente si diceva che con simili budget si sarebbero venduti 10 milioni di copie anche del disco cantato da uno scimpanzé.
¬- E quanto pensi abbiano influito i guai legali per la questione delle accuse di pedofilia ?
- Ma, secondo me non più di tanto a differenza di quanto dicono altri, chi lo conosce bene sa che a parte lo stress per il processo, non ne è uscito scalfito più di tanto, al punto che ospite in un programma televisivo nel 2003 aveva candidamente dichiarato la verità, cioè che a lui piaceva stare con i bambini e anche dormire assieme a loro, non c’era una vera morbosità, anche se i genitori di uno dei bimbi ospiti di Neverland sostenevano che c’erano stati contatti superficiali (si riferisce a Living With Michael Jackson, un documentario girato da Martin Bashir durante un periodo di tempo di 8 mesi trascorsi con la pop star e trasmesso in Inghilterra e USA agli inizi di febbraio del 2003, introdotto dalla supercool giornalista e reporter della BBS e ABC Barbara Walters, grande amica della nosta Oriana Fallaci. Nel docufilm, il cantante parla della sua infanzia e anche delle vicende che lo vedono protagonista nelle aule penali per accusa di molestie sessuali su bambini ma non dirà nulla sul tema della chirurgia plastica).
- In conclusione, sintetizzami in poche parole cosa l’ha portato alla morte, secondo te.
- Ah qui non ho dubbi, l’associazione venefica di farmaci in dosi massicce, protratta per molti anni, probabilmente accentuata in queste ultime settimane in vista del tour europeo.
. Ti saluto. A proposito andrai al funerale ?
- Ancora non lo so, ma credo di no. Bye.


Chi è stato Michael Jackson ? c’è un prima e un dopo Thriller, il disco del 1982 più venduto al mondo, ad oggi 118 milioni di copie, in base ai dati forniti dalla corporation più potente del settore, Sony Music. Un disco che impressiona l’immaginario giovanile dell’Occidente attraverso i videoclip che lo accompagnano, Billi Jean, Beat It e Thriller, diretto da Jon Landis, che riprende l’ambientazione del suo An American Werewolf del 1981, con una durata di 18 minuti e continuamente trasmesso da MTV e dalle televisioni di tutto il mondo in una versione più corta, comunque conclusa dalla voce sardonica di Vincent Price, l’attore di molti orror B-movies. Sette singoli, di cui cinque top hits, tre videoclip di lunga durata con impiego di mezzi tecnici d’avanguardia diretti da registi di fama, 10 mesi in testa alle classifiche americane e record di vendita di tutti i tempi per un Long Playng.
Della partita sono Quincy Jones, raffinato musicista compositore e arrangiatore già con Frank Sinatra, in stato di grazia e Paul McCartney. Il disco apre con un brano dal ritmo incalzante, Wanna Be Startin’something, in cui Jecko entra in una trance sincrona di danza e ripetizione veloce e ritmata delle parole del titolo. Meno veloce sarà lo strascico legale che seguirà all' accusa di plagio del brano, che nel finale riprende pari-pari un vecchio hit di Manu Djibango del '72, Soul Makossa, una sorta di trance- afro, grande hit da discoteca, sfociata in un risarcimento notevole, tanto ce n'era per tutti. Poi il duetto con Paul McCartney in The Girl Is Mine, quasi una ballata, sognante, ai limiti dello sdolcinato ma che classe! quei due sembravano toccare il cielo. Poi i tre brani core del disco, Thriller, Billie Jean e Beat It, accomunati da una stessa struttura portante, una base di riff bassi su cui si stagliano le capriole vocali del Jacko.

Un disco perfetto, una mistura di suoni da discoteca e easy, che ne fanno il record assoluto di vendite, in un periodo in cui i CD ancora dovevano prender piede. Sono andato in un'altra stanza dove tengo i LP e dopo averlo estratto da uno degli innumerevoli armadi in formica da quattro soldi, l'ho portato sul tavolo dello studio: in copertina un ragazzo di colore, semisdraiato, vestito di un elegante completo bianco e in camicia scura mi guarda con espressione trasognata, quasi triste, affatto diverso da altri colleghi di colore, penso non so perché, forse perché anche lui era in copertina in completo bianco e camicia scura, a George Benson, musicista, cantante e ballerino, sulla breccia proprio in quell'inizio di anni '80, dopo una lunga militanza con i grandi del jazz.
La confronto con un'altra immagine, quella di un CD questa volta, You Are Not Alone del 1995, capelli neri lisci, con sottili ciocche che pendono sulla fronte, maglioncino nero a collo alto e infine il volto, totalmente bianco, traslucido, diafano, le labbra e gli occhi corretti in un taglio del tutto androgino, unisex, utile a chi deve rivolgersi ad un pubblico di
teenagers asessuati e assuefatti ai personaggi dei manga. Sembra che il tempo non sia trascorso eppure le differenze sono tremende. Scorro mentalmente le copertine dei personaggi che mi colpivano visivamente quando ero un ragazzino e penso a Marc Boland, una copertina in particolare. Mi alzo di nuovo, vado a cercarla e la trovo subito: eccolo, una cover in bianco e nero, The Slider 1972; una specie di cappello a tubo in testa, capelli neri lunghi fino alle spalle, una giacca nera con le spalle strette e rialzate e il viso diafano che si staglia dalle masse nere che lo circondano. Era il periodo del glamour rock, rievocato nel film Velvet Goldmine diretto nel 1998 daTodd Haynes, con all'apice personaggi androgeni, efebi asessuati tra i quali spiccavano Marc Boland, morto nel '75 e David Bowie (si veda la copertina di Hunky Dory 1971). In quel periodo astuti manager e produttori lanciavano mode, modelli e idee, forgiavano i loro protetti e in qualche modo li inventavano e reinventavano, era una musica-immagine-evento, una musica da bere, come un bitter. La differenza era che quelli ricorrevano a qualche acconciatura e a ritocchi fotografici, il nostro Jecko invece era ricorso agli interventi chirurgici, era insomma tutto vero, una finzione divenuta realtà, un manga vivente, in grado di produrre folle di estimatori e imitatori, dalle mosse robotizzate e alienizzanti, dall'immagine assessuata o meglio bisessuata.
Il bel giovanotto della cover di Thriller già due anni dopo aveva intrapreso la strada di una trasformazione fisica e simbolica lontanissima da quel James Brown che era stato uno dei suoi idoli e modelli giovanili (Brown non legherà mai con lui), per sfociare in una immagine più smaccatamente ammiccante e provocante, una sorta di cattivo personaggio con cappello a larghe tese e giacca nera a spalle strette, un alieno bisessuato e robotizzato pronto a stuprare e violentare l'innocente vittima incontrata sulla carrozza del metrò, come lasciavano intendere i videclip del periodo.
Ripercorriamo velocemente questa trasformazione e rigenerazione continua e progressiva del personaggio e del simbolo che ha rappresentato.

Dopo il successo colossale di Thriller, stipula un grosso contratto commerciale con la Pepsi, viene ricevuto alla Casa Bianca da Ronald Regan e consorte e l'anno successivo lavora assieme a Lionel Richie e Quincy Jones al progetto sfociato in We Are The World, un singolo i cui proventi erano destinati agli stati africani. Intanto cominciano a girare voci strane su di lui, in buona parte manipolate dai suoi stessi manager, consulenti d'immagine e gente di tutti i tipi e risme che accorrono alla corte del Re del Pop. Ci sono voci insistenti su alcune stranezze della pop star, tra le quali il suo lieve schiarimento del colore del volto e cambiamenti nella forma del naso e sopracciglia e le immagini invadono i tabloid, ogni copertina mostra un prima e dopo del volto di Jackson. Poi si dice che dorma in una specie di camera iperbarica per arrestare l'invecchiamento ma quando furono effettuati riscontri accurati si scoprì che effettivamente una camera iperbarica era stata acquistata dal cantante per donarla a un ospedale che non disponeva di fondi sufficienti (a seguito di una recente bruciatura alla mano e al cuoio capelluto Michael era stato in trattamento iperbarico, una routine utile a favorire la rigenerazione dei tessuti epiteliali). In ogni caso che Jackson si sottoponesse, al pari di altri big del periodo a trattamenti iperbarici anti-aging è un fatto documentato, né sorprendente.






Poi la vicenda del Catalogo ATV. Paul McCartney cerca di coinvolgere Yoko Ono nell'asta ma lei rifiuta, così nonostante il disappunto di McCartney, Michael si aggiudica l'asta dell'ATV, comprendente il vecchio catalogo Northern Star che racchiudeva i testi delle canzoni dei Beatles fino al '67 (da quel momento Paul non comparirà più con Jackson se non in occasione di manifestazioni ufficiali, forse pentendosi di essere stato proprio lui a parlare con Michael di interessarsi al busines dei diritti musicali di altri artisti).

Si arriva al nuovo album, terzo e ultimo con Quincy Jones: dopo i successi crescenti di Off The Wall 1979 e Thriller è la volta di Bad 1987. Questa volta il disco è più spostato verso suoni incalzanti e incisivi, con le chitarre in primo piano e praticamente senza lasciare spazi alle ballate, anche se questa volta c'è un duetto con Stevie Wonder, l'enfant prodige di venti anni prima dell'era Jackson. La maggioranza dei brani porta la firma del cantante, e il brano omonimo è lanciato da una clip costosissima diretta da Martin Scorsese ambientata all'interno di una metropolitana, dove tra balletti e mosse automatizzate Michael, vestito di nero evoca immagini delinquenziali e sessualmente allusive. Ci sono altri brani degni di nota, The Way You Make Me Feel, Dirty Diana, forse alludeva a Lady Diana (che ha conosciuto in una visita ufficiale) dal momento che un' amica come Diana Ross non si può chiamare dirty (sporcacciona), Smooth Criminal e anche Live Me Alone. Nel complesso il disco sarà un altro record mondiale, 32 milioni di copie ma solo 11 negli States.
Inizia anche il primo tour da solista che lo porterà in tutto il mondo, anche in Italia, uno spettacolo abbagliante, carico di effetti, di quasi tre ore, con uso del playback di tanto in tanto. L'impressione che si ricava è quella di un alieno robotizzato, che alterna passi di danza alla Fred Astaire ai movimenti dei robot di Guerre Stellari ma il pubblico è estasiato dagli effetti pirotecnici e dalla coreografia, uno spettacolo studiato e realizzato metronomicamente, per alcuni versi simile a quello di Madonna, che impiega coreografie di crocefissioni, suore vestite da prostitute, una commistione di immagini sacre e blasfeme. Entrambi sembrano voler spostare il core dello spettacolo sulla rappresentazione, anche per nascondere la pochezza dei contenuti musicali che dal vivo risultano assai meno efficaci rispetto a quelli in studio.

Liquidata la collaborazione con Jones, il lavoro seguente è totalmente nelle sue mani, sfociando in un nuovo disco Dangerous, 1991, che si rivolge massicciamente alla musica sintetizzata, spariscono gli arrangiamenti raffinati, quella miscela di archi e strumenti elettrici che Jones aveva reso naturale e melodica, sostituita da una costruzione nettamente più artificiale e ripetitiva che porta a vendite comparabili al precedente ma con un pubblico che cala di età, costituito ormai esclusivamente da teenagers. Musicalmente il fenomeno Jackson non ha più niente da dire ma ormai la macchina è lanciata e non si può fermare: il mondo lo reclama, vuole consumarlo e fagocita di tutto, dalle compilation ai gadget, alle magliette, statuette, spillette e abiti per gli emuli e fanatici.
Ossessioni e fobie, continue stranezze e bizzarie sono ormai pervasive e prendono la via della costruzione di una specie di Disneyland dove risiedere, fino all' installazione di una gigantesca quanto terribile statua. Il comportamento si fa più estremo, in un vortice in cui entrano sempre più avvocati, medici, farmaci, denaro, tanto, troppo e una condizione di sempre maggior isolamento, fino alla notizia che si diffonde all'inizio dell'estate che a Neverland alcuni dei bambini e adolescenti ospitati dormono nel letto con il cantante.
Il 18 Agosto l'Unità anti molestie su minori della Polizia di Los Angeles indaga ufficialmente su Jackson per ipotesi aperte di molestie sessuali che tre giorni dopo, 21 Agosto, si aprono a un vero e proprio mandato di perquisizione nelle abitazioni di Jackson e alle interviste a molti dei bambini e adolescenti presenti al Ranch.
Le ricerche della Dipartmento non portano a niente di concreto ma il padre di un adolescente, Jordan Chandler, che da alcuni mesi era divenuto amico intimo del cantante, aveva sporto denuncia sostenendo che il figlio era stato molestato durante le sue frequenti permanenze al Ranch, dormendo nello stesso letto, come gli aveva riferito. In seguito, pur senza intraprendere azioni legali, anche altri genitori dichiararono pubblicamente che il loro figlio aveva dormito con il cantante e sospettavano possibili contatti sessuali.
La vicenda diventa estremamente complicata e prende la strada delle tattiche legali e investigative; in sintesi il rinvio a giudizio di jackson si conclude con uno stralcio in quanto viene raggiunto un accordo stragiudiziale per la cifra di circa 22 milioni di dollari a titolo di risarcimento. In seguito il cantante dichiarò che dovette accettare l'accordo solo perché così intese fare la sua assicurazione, altrimenti lui non avrebbe mai accettato di pagare una somma e avrebbe affrontato il giudizio. Recentemente si è sparsa la voce che il 27 Giugno, dopo la morte di Jackson, il ragazzo ha ammesso di aver mentito perché era stato suo padre a costringerlo a sostenere quelle bugie.
Dalla vicenda Jackson ne esce distrutto: diviene dipendente da farmaci antidolorifici e ansiolitici, che ora assume in dosi massicce e ne riducono la lucidità, costringendolo a rinunciare alle esibizioni in usa del tour Dangerous.
To be continued  Segue….

a. di carlo  Viareggio and NY
Former consultant for Rolling Stones e Billboard  ‘86 e ’90.

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Los Angeles, 16 set - La madre di Michael Jackson ha presentato una querela contro i promoter della compagnia AEG, quella che avrebbe dovuto organizzare la serie di concerti del cantanta a Londra nel 2009, accusandoli di esser responsabili della morte del figlio.

Katherine Jackson ha presentato la querela per danni anche a nome dei tre figli di Michael. Nel ricorso presso la Corte di Los Angeles, la AEG viene accusata di non aver fornito al re del pop l'assistenza medica necessaria durante le prove in vista degli spettacoli e di negligenza per aver consentito al dottor Conrad Murray, accusato di aver somministrato al cantante farmaci risultati poi letali, di occuparsi di Michael.
Intanto il giudice Michael Pastor ha fissato per il prossimo mese di gennaio un'audizione per decidere se rinviare a giudizio Murray per omicidio colposo. Il dottore, che era con Jackson la sera del 25 giugno dell'anno scorso, e' attualmente in liberta' su cauzione.